Leonardo Da Vinci
TRATTATO DELLA PITTURA DI LIONARDO DA VINCI. Nouamente dato in luce, con la vita dell'istesso autore, scritta da Rafaelle Dv Fresne. Si sono giunti i tre libri “Della Pittura, & il Trattato della Statua di Leon Battista Alberti”, con la vita del medesimo.

- Anno pubblicazione: 1651
- Editore: Appresso Giacomo Langlois
- Soggetti: Leonardo pittura trattato, Arte pittura 1600
- Luogo di pubblicazione: In Parigi
- Catalogo: Libri Antichi
- Prezzo: 11000 €
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Note Bibliografiche
In folio (mm. 400 x 270), 2 parti in 1 volume, p. pergam. coeva (picc. restauri), tit. oro al dorso, pp. (20),112,(14), 1 c.b.; (16),62, 1 c.b. Le due parti sono molto ben illustrate nel testo da numerose inc. in rame e più specificamente: 1 ritratto calcografico di Leonardo all’antiporta, grande emblema al frontespizio, 3 testate, 3 capilettera, 2 finali calcografici e 60 belle vignette; la seconda parte è corredata da 1 grande ritratto di Alberti, 4 testatine, 4 capilettera, 3 finali calcografici e 20 vignette. ""Prima e magnifica edizione"" “per cui gl’Italiani professano riconoscienza a questo illustre Francese. E’ dedicata alla Regina Cristina di Svezia, e si reputa la più ampia che fosse fatta di questo Trattato, il più prezioso che abbiano le arti del Disegno. Va aggiunto a questo Trattato anche quello della Statua e della Pittura di Leon B. Alberti. I Trattati sono preceduti dalle Vite dei due Autori, estese dal Du Fresne, e dai rispettivi ritratti. Le stampe numerose sono di accuratissima incisione di R. Lochon, e uno dei motivi per cui si preferisce questa edizione Italiana alla versione Francese di Rholand Freart pubblicata nello stesso anno, è perché le stampe servirono prima all’Italiana” (così Cicognara, 232). Cfr. Gamba,1164: “Raffaele Trichet du Fresne la fece per la prima volta stampare nel 1651. La cavò da due mss., uno del sig. de Chantelon, e l’altro del sig. Thévenot. La collazione di questi due mss. gli fu di grande aiuto per correggere moltissimi passi guasti. Chantelon aveva portato il suo da Roma nel 1640, che il cav. del Pozzo gli aveva donato. Questa era una copia del ms. originale, dove il Pussino, per ischiarir il testo, aveva aggiunto le figure dov’era di bisogno. Ma queste erano fatte a un sol tratto, e propriamente un semplice schizzo. Errardo fu incaricato di mettervi l’ombre, e darvi l’ultima mano, avanti di consegnarle all’intagliatore. Vi aggiunse anche alcune figure che erano scappate al Pussino, il quale di poi si dolse con ragione, che i disegni erano tanto alterati nell’intagliarli, ch’egli non li riconosceva più. Nel medesimo anno 1651, il sig. di Chambrai, fratello del sig. de Chantelon, ne pubblicò la traduzione in francese. Par verisimile che questo Trattato su la Pittura sia lo stesso che un pittore Milanese aveva fatto vedere al Vasari passando per Firenze, e che si disponeva a farlo stampare in Roma”.
Schlosser Magnino, p. 165: ""Il testo contiene anch'esso solamente una redazione incompleta (rispetto ai mss.) ed è trattato abbastanza arbitrariamente. Ciò nonostante questa bella edizione è stato il fondamento di circa altre venti, fino al principio del secolo XIX"" - Comolli,III, p. 195 e segg. Antiporta incisa applicata su carta antica; piccoli restauri marginali su circa 10 cc.; alc. cc. uniformemente arrossate e solo qualche fioritura intercalata nel testo, altrimenti esemplare ben conservato.